I Verdi e l’ultima occasione

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Pecoraro Scanio è Ministro per l’Ambiente, Cento è sottosegretario all’economia.

Ora le scuse e i pretesti per non fare sono completamente dissolti, ora le chiacchiere stanno a zero. Se c’è un’occasione in cui i Verdi possono dimostrare di non essere il partito del NO ad oltranza e dei megafoni, è sicuramente questa. Riuscire a giocarsi bene le carte nella legislatura appena cominciata potrebbe voler dire incrementare drasticamente il consenso, la fame di ambiente ed ecologia è alta. In caso contrario i cittadini sarebbero definitivamente convinti che un voto ai Verdi è tutto sommato un voto sprecato.

I tempi sono maturi anche perché le varie crisi che si sono susseguite (gas, petrolio, black-out elettrici) hanno fatto aprire gli occhi a molti che volevano tenerli puntati esclusivamente sulle proprie tasche, i livelli di PM10 nell’aria sono alle stelle e non è più possibile nasconderselo, i mari si tropicalizzano e vengono colonizzati da alghe tossiche e meduse urticanti, l’ecosistema ha bisogno di cure urgenti e tutti lo riconoscono, cinesi e americani compresi.

Adesso ci aspettiamo massicci investimenti sulla produzione di energia da fonti alternative, incentivi ad aziende e famiglie per l’installazione di pannelli fotovoltaici, controlli severi sulle aziende che producono inquinanti e sui cicli di gestione e recupero dei rifiuti, rafforzamento delle politiche antismog e promozione delle nuove tecnologie che permettano l’utilizzo di carburanti ecocompatibili, moratoria sulla costruzione di nuovi inceneritori, strategie innovative per il controllo e la distribuzione dell’acqua, attuazione della raccolta differenziata spinta su tutto il territorio nazionale, abolizione della caccia e ripopolamento florofaunistico.

In archivio esistono milioni di immagini relative a manifestazioni ambientaliste promosse dai Verdi, migliaia di striscioni riportanti le legittime richieste della popolazione stanca di vivere in un paese che non si preoccupa dell’ambiente, del paesaggio e della salute pubblica, sarebbe curioso che in questo frangente favorevole rimanessero relegate nella stanza dei ricordi.

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